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Soluzioni in scatola e etichetta della Mobilità

Il progetto MoMa.BIZ è giunto alla conclusione e lascia in eredità due strumenti interessanti:

  • Le soluzioni in scatola (Boxed Solutions), disponibili in 5 lingue e scaricabili grauitamente. Si tratta di una guida supersemplice, superveloce, per chi non fa il mobility manager di professione ma vuole capire quali azioni può intraprendere nella propria area industriale (o azienda) per cambiare la domanda di mobilità dei lavoratori. Sono state curate da iMpronta e da EAP.
  • L'etichettatura delle aree industriali e delle aziende. Uno strumento semplice, grautito ed immediato per visualizzare quanto è accessibile un'area industriale e quanto è migliorata dopo l'implementazione di un piano degli spostamenti casa lavoro. E' disponibile uno strumento online per creare la propria etichetta.

Sicurezza stradale, se sei sostenibile sei anche più sicuro!

Incidenti e mobilità sostenibile: c'è una relazione? A vedere i dati che l'Unione Europea ha pubblicato relativamente agli incidenti mortali del 2012 rispetto al 2011 si direbbe proprio di sì.

I paesi più avanti nella promozione della mobilità sostenibile hanno la metà dei morti (per milione di abitanti) rispetto ai paesi come l'Italia che un po' fanno ed un po' non fanno.

Papa e Boldrini: Segnali di Mobilità Sostenibile

Oggi 18 Marzo 2013 sono uscite due notizie che ci lasciano ben sperare, per un cambiamento anche nella Mobilità.

Il Papa e La Boldrini camminano! Davvero, queste notizie sembrano delle sciocchezze, ma sono un segnale di atteggiamento diverso: l'auto non è necessariamente più sicura, indispensabile, prestigiosa... ma anzi ti separa dal resto del mondo e anche se sei un personaggio importante ne puoi fare a meno...

La crisi e le nuove sfide per il mobility manager

di Lucia Savino (Mobility Manager per iMpronta in Azimut Yacht Avigliana) E' dal 2007 che lavoriamo in Azimut come Mobility Manager. Da allora promuoviamo azioni e attiviamo campagne di comunicazione per sostenere la mobilità sostenibile: erogazione di contributi per i dipendenti che fanno richiesta di un abbonamento annuale al TPL, adesione al progetto 'bike box' del Comune di Avigliana, parcheggi riservati a chi fa car pooling, premi per chi prova il mezzo pubblico per un mese. Nel periodo di prosperità e benessere il viaggio con il mezzo pubblico viene vissuto come difficoltoso: gli orari non sono perfetti né flessibili, i mezzi sono talvolta in ritardo, le vetture non sono sempre accoglienti. Meglio l'auto anche se si sta fermi nel traffico e si spende molto in carburante (contribuendo al peggioramento della qualità dell'aria per tutti). Nel periodo di crisi si è spinti probabilmente a 'sopportare' i disagi del mezzo pubblico per il bene del portafoglio. Ciò su cui mi sto interrogando in questo periodo è quanto durerà, non la crisi ma la scelta dei dipendenti. Quanti di questi lavoratori, in un momento - speriamo vicino - di ripresa, continueranno ad usare modalità più sostenibili di spostamento? E soprattutto: qual è il compito del Mobility Manager in questa fase? a parte i risultati concreti raggiunti (meno auto nel parcheggio aziendale, minore produzione di CO2, minori ingorghi, ecc...) non penso ci sia troppo da gioire in qualità di consulente per dei risultati che sono stati raggiunti non attraverso scelte consapevoli, né per ragioni di salute o per il bene comune. La sfida è valorizzare e lodare la nuova abitudine del dipendente senza peccare di paternalismo.

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