Notizia ripresa da FerPress
(FERPRESS) – Roma, 29 OTT – “Siamo l’unico Paese al mondo che incentiva i camion piuttosto che i treni”. Così Mauro Moretti, AD di FS Italiane, parlando al convegno Ecoincentriamoci, organizzato da Eco-News in Campidoglio, sotto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Comune di Roma e in collaborazione con Kyoto Club.
Per Moretti il problema del trasporto merci è “uno dei gap del nostro Paese, mentre l’altro problema è il trasporto regionale, per il quale non ci sono soldi e con quello che abbiamo a disposizione non riusciamo a fare di più. Bisogna che questa partita venga affrontata”, ha sollecitato il top manager.
“Non ci sono incentivi e il business fa fatica a stare dietro. L’Italia dovrebbe fare quello che si fa in Francia, Germania, Svizzera. Stiamo investendo 5 miliardi – ha evidenziato Moretti – e sono tutti autofinanziati, senza soldi dello Stato: si tratta di 2,5 miliardi per il trasporto regionale, 1,5 per l’Alta Velocità e il resto per nuove tecnologie”, ha proseguito l’AD.
“La sfida del futuro si gioca nelle città – ha proseguito Moretti -nelle aree metropolitane di Milano, Roma, Napoli e Torino diventa indispensabile puntare su una rete e su servizi ferroviari che colleghino efficacemente l’area urbana con quella esterna. Il nostro contributo è già in atto, del resto ogni passeggero che in Italia viaggia in treno produce circa il 70 per cento di gas serra in meno di chi si muove in aereo e il 60 per cento in meno di chi utilizza l’auto” (meno 600.000 tonnellate di CO2 nel 2011 grazie ai 25 milioni di passeggeri sull’Alta Velocita).
Nel suo intervento l’AD ha, inoltre, indicato Roma come una città che si presta molto bene alla bicicletta. “Immaginate – ha detto rivolgendosi alla platea composta per gran parte da studenti romani – se su via Nomentana ci fosse una pista ciclabile: la mattina sarebbe piena di biciclette”.
“Da quando sto qui – ha poi aggiunto – non ho più la bronchite, per me che vengo da Rimini e fa freddo per gran parte dell’anno. Andrei in bicicletta tutti i giorni, perché il clima di Roma permetterebbe cose che in nessun altro Paese del mondo si potrebbero fare”.