Oggi ho svolto la mia (complessa giornata lavorativa) usando per quanto possibile mezzi condivisi. Ho preso l'auto fino alla stazione, ho preso il treno, la bici del bike sharing, il treno di nuovo, i piedi, poi prenderò la metro e ripeterò tutto al contrario.
A Torino (ed in Piemonte), la situazione per chi vuole muoversi in modo attento all'ambiente non è tragica, quello che manca è un sentire comune legato al fatto che la mobilità sostenibile è una roba importante e non una rottura di scatole. Questo manca proprio.
Ero in coda allo sportello della Sadem in Corso Vittorio, vicino al Palagiustizia.
La coda era lunga, ed invadeva un po' la pista ciclabile. E' passato un ciclista ed ha scampanellato. Io me ne sono accorto per tempo e mi sono spostato per lasciarlo passare, un tipo invece ha cominciato ad insultare il ciclista. "Signore, eravamo sulla pista ciclabile... bastava fare un passo avanti o indietro e chiedere scusa"... il tipo, in modo arrogante, ha cominciato a fare dell'ironia anche nei miei confronti!
Poco dopo, sempre sulla stessa pista, un capannello di poliziotti.
Io passo e già da lontano scampanello per far spostare i Poliziotti. Invece di chiedere scusa, urlano (con tono da bullo-tamarro) "Oh, potete pure rallentare" al chè il 3 o quattro cicilisti che stavano passando in quel momento in quel tratto di pista (perchè ormai a Torino di bici ce ne sono) hanno scampanellato e urlato "e spostatevi...."
Questi dovrebbero garantire le regole, il codice della strada, siano rispettati. Può succedere di essere distratti, di non essere ancora abituati... ma da te che sei un divensore delle regole non accetto un rimprovero perchè ti chiedo di rispettarle per primo
Ultimo passo: alla GTT di via Manin, i guardiani.
I guardiani compilano un foglio complicatissimo. Chiedo dove posso lasciare la bici al sicuro (le bici di ToBike non hanno il lucchetto). Lo spazio attorno alla guardiola è ampio. Sia prima che dopo. "No le bici non le può lasciare qui, deve lasciarla in strada".
"Perchè scusi?" "E' il regolamento". "Sì, ma scusi, è pieno di posto, la bici è della città, voi siete l'azienda che si occupa di mobilità sostenibile in città... il posto c'è, non intralcio nessuno... vorrei proprio capire perchè non mi può dire dove posso mettere la bici". "Ho disposizioni". Come chi mi conosce ben sa, non accetto quelli che mi dicono "e' così perchè c'è una regola... se la regola è stupida la si cambia"