DISCLAIMER: Questo pezzo e tutti quelli che seguiranno non vgliono essere un'attacco a nessuna delle categorie di utenti della strada di seguito descritte, che esse siano automobilisti, pedoni, ciclisti o qualsiasi altro.
Questo è il racconto di una persona che si alza la mattina e prende la propria bicicletta per andare al lavoro. Cercherò di descrivere, in maniera più limpida e sincera possibile, quello che è il mio percorso da casa al luogo di lavoro, esponendo le strade da me percorse e gli eventi che accadono lungo la tratta.
Questo piccolo articolo sarà un racconto corredato di foto, mi piacerebbe poi mettere in piedi una specie di sintesi tecnica del percorso, valutando qualche parametro tipo sicurezza, accessibilità,
stato della pavimentazione, ecc.
IL RACCONTO
Partenza h 08:02 del 15/6/2017. La temperatura è di 24 C° e il sole splende su Torino.
Abito nei dintorni di Piazza Rivoli (l'indirizzo esatto non lo inserisco, non vorrei che qualche lettore adirato possa aspettarmi sotto casa) e lavoro all'Environment Park di Via Livorno.
Scendo in garage, metto il caschetto, inforco la bici e parto.
Per chi non conosce il luogo, da Piazza Rivoli partono due delle strade più trafficate di Torino: Corso Francia e Corso Vittorio Emanuele II. Di solito utilizzo la pista ciclabile di Corso Vittorio Emanuele II, in sede propria, tra viale e controviale (per chi è di Torino). Purtroppo il mio spostamento di impone di prendere Corso Francia e qui inizia il primo problema.
Il collegamento ciclabile tra Piazza Rivoli e Piazza Bernini non esiste.
Sei costretto a viaggiare sul viale centrale (se non hai alcun rispetto per la tua vita) oppure nel controviale (qui si viaggia tranquilli ma non è comunque la sede più protetta).
Arrivo in Piazza Bernini e imbocco la pista ciclabile in direzione Piazza Statuto. Prima di procedere devo dire un paio di cose su Piazza Bernini. Ha tanti begli spazi pedonali ma la viabilità ciclabile è un po' povera. Immagino di star chiedendo un po' troppo.
La situazione migliora: pista ciclabile a filo sede stradale ma con pavimentazione rossa separata dal marciapiede da dissuasori verticali. Fortunatamente non vi trovo veicoli parcheggiati sopra, il che è positivo dato che non vi è alcun impedimento fisico nel compiere l'azione di invasione della pista.
Piazza Statuto è stata profondamente modificata dalla costruzione del passante ferroviario, la pista ciclabile infatti segue un percorso più o meno tortuoso (basta dire che per fare un quarto di giro della piazza in senso antiorario sono "costretto" a fare gli altri tre quarti al contrario per non rischiare di essere investito dal traffico mattutino).
Arrivando su Corso Principe Oddone imbocco la pista ciclabile che si snoda fino in Piazza Baldissera (dove si trova la stazione di Torino Dora). Pista ciclabile a doppio senso fino a un certo punto che passa poi a una corsia per senso di marcia. Tutta in sede propria, rialzata, con segnaletica verticale e orizzontale posizionata correttamente. Un miracolo quasi.
Concludo il mio viaggio arrivando all'incrocio con Corso Ottone Rosai (mi sarebbe piaciuto un prolungamento della pista fino all'Ipercoop, polo attrattivo importante nella zona ma mi devo accontentare immagino).
Attacco la mia bicicletta a una rastrelliera dell'Environment Park e incomincio la mia giornata di lavoro.
Giusto per la cronaca fare 4 km di strada mi ha portato via 20 minuti. Compreso il tempo per fare le foto.