La dieta del traffico

Se aveste un evidente problema di obesità (e non sto parlando di un leggero sovrappeso): vi fidereste delle dietologhe (o nutrizioniste) della foto a sinistra? Forse no...

E allora perchè vi dovreste fidare di tutti i pianificatori del traffico della foto a destra.

In questi giorni ho partecipato ad una sfilza di incontri sul tema della mobilità sostenibile, e ne sono uscito depresso.

"Sì, vabbè la dieta: però le patatine e la panna dalla mensa non le possiamo togliere"

Davvero mi pare di avere a che fare con un caso di obesità conclamata, esagerata, non di un leggero sovrappeso. E di essere seduto ad un tavolo che dovrebbe prendere delle azioni correttive con gli stessi obesi che ti dicono frasi tipo quella sopra. O quella sotto.

"Mettiamo 2-3 distributori di insalata in qualche angolo, così le persone sono incentivate a non mangiare le nostre paste al burro che mettiamo davanti all'ingresso"

Che uscendo dalla metafora diventa "mettiamo 2-3 postazioni di bike-sharing/car-sharing così le persone sono incentivate a lasciare l'auto. Ma intanto costruiamo un posteggio multipiano con 3 piani sotto terra per le auto, gratuito per i dipendenti.

"Facciamo lo sconto del 10% sull'acqua del rubinetto così la gente beve meno bibite zuccherate".

Intanto l'acqua del rubinetto costa già pochissimo, per cui chi non la sceglie non lo fa per ragioni di prezzo (leggi: mezzi pubblici), e poi perchè mandare ancora più in crisi il gestore del servizio (che è già indebitato), peggiorandone la qualità? Rincariamo le bibite zuccherate, magari!

"Mangiare le verdure tutti i giorni, ma è impossibile"

Una signora della Roma bene, con quel sogghigno tipico di chi la sa più lunga, fa un lungo discorso su quello che dovrebbero fare gli altri per la mobilità sostenibile. Uno suggerisce: a Roma ad esempio io chiuderei alle auto: solo mezzi pubblici e biciclette. Risposta: "Non diciamo stupidaggini: andare dall'EUR al Centro in bici mi pare impossibile". Non conosco Roma, ma da Google parrebbero 10Km. Una distanza fattibile per i più. Ci sono le salite: le e-bike?

"C'è troppa coda alla cassa dei dolci? Facciamo: una cassa veloce"

Questa è la foto di destra. E' vero: se facciamo la cassa veloce più persone potranno comprare i dolci. Però dall'altra parte vorremmo fare in modo che le persone comprassero meno dolci! E anche quelli che dicono "vabbè oggi il dolce non lo prendo, perchè c'è troppa coda, magari si fanno tentare".

Se facciamo un tunnel in Piazza Baldissera, ovviamente le macchine andranno più veloci, ma il traffico aumenterà di sicuro  [https://en.wikipedia.org/wiki/Induced_demand]

 

"Misuriamo con precisione l'eccesso di zuccheri nel sangue / regaliamo il braccialetto "FIT" così l'obeso si rende conto di quanto sta esagerando"

Questo gruppo di dietisti sono quelli che definisco gli "scienziati". In buona fede o meno (spesso vendere il loro prodotto o servizio), sostengono che una soluzione tecnologica (infomobilità, monitoraggio dell'aria, informazione sull'inquinamento, modellazioni finissime) possa risolvere il problema. Sarei convinto se il nostro paziente avesse una piccola disfunzione. Ma qui la malattia è così conclamata che possiamo agire grossolanamente, senza perdere tempo e soldi in analisi di fino: togli i dolci inutili, i grassi in eccesso e vedrai che migliori. Poi andiamo a studiare il dettaglio. First things first.

 

"Facciamo le patatine con il 30% di grassi in meno"

Quelli che propongono queste soluzioni (di solito l'auto elettrica come panacea), vanno verso un breve miglioramento, ma non verso la soluzione. Sempre meglio mangiare patatine a ridotto contenuto di grassi che quelle super grasse, ma comunque se non metto vitamine, fibre, carboidrati la mia dieta rimane sbilanciata.

Fuori di metafora: ben venga l'auto elettrica, ma non pensiamo che risolverà il nostri problemi: congestione, incidenti, perdite di tempo, consumo di energia, costi, qualità della vita non cambieranno se al tempo stesso non riduciamo il numero di spostamenti in auto.

 

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